UN BANDO PER CONCILIARE LAVORO E FAMIGLIA

 Il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, con il bando “Conciliamo” ha come obiettivo la realizzazione di progetti di welfare aziendale che consentono ai datori di lavoro di sviluppare azioni in favore dei propri lavoratori venendo incontro ai loro bisogni e a quelli delle loro famiglie.

I progetti, nello specifico, devono prevedere azioni, nel contesto dell’ambiente di lavoro e nella relativa organizzazione, che affrontino una o più delle seguenti sfide sociali riguardanti il rapporto tra la famiglia e l’attività lavorativa: crescita della natalità; riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne; incremento dell’occupazione femminile; contrasto dell’abbandono degli anziani; supporto della famiglia in presenza di componenti disabili; tutela della salute.

Possono presentare domanda di finanziamento le imprese e le società cooperative, aventi almeno 50 lavoratori e lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato nelle sedi legali presenti sul territorio nazionale.

Al momento della presentazione della domanda di partecipazione all’Avviso, il soggetto proponente a pena di esclusione:

-deve aver restituito o depositato in un conto vincolato le agevolazioni pubbliche godute per le quali è stata eventualmente disposta la restituzione da parte di autorità nazionali e/o regionali e/o comunitarie; non aver subito sanzioni definitivamente accertate che comportino l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti e contributi;

-deve contribuire ai costi del progetto con un cofinanziamento con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dai soggetti proponenti quantificabili nella percentuale suddetta; deve essere iscritto al registro delle imprese presso la Camera di commercio territorialmente competente e, ove previsto, negli elenchi, albi, anagrafi previsti dalla rispettiva normativa di riferimento;

-deve avere la sede legale principale o secondaria sul territorio nazionale;

-non deve essere sottoposto a procedure di liquidazione, compresa la liquidazione volontaria, fallimento, concordato preventivo, amministrazione controllata, o non avere in corso un procedimento propedeutico alla dichiarazione di una di tali situazioni;

-non deve essere stato assoggettato alla sanzione interdittiva o ad altra sanzione che comporta il divieto di contrarre con la PA;

-non deve aver subito condanna, con sentenza definitiva o decreto penale di condanna divenuto irrevocabile o sentenza di applicazione della pena su richiesta, ai sensi dell’articolo 444 c.p.p., per i reati richiamati dall’art. 80, commi 1, 2, 4 e 5, del DLgs 18 aprile 2016, n. 50, nonché violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e assistenziali;

-non deve avere in corso procedimenti penali per gli stessi reati sundicati; non deve avere a proprio carico procedimenti pendenti per l’applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all’art. 6 del DLgs 6 settembre 2011, n. 159, o di una misura che determini una delle cause ostative previste dall’articolo 67 dello stesso DLgs 159;

-non deve essersi reso colpevoli di false dichiarazioni nei rapporti con la PA.

La domanda di finanziamento può essere presentata anche dai consorzi e dai gruppi di impresa purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano soggetti finanziabili, ed il capofila dei consorzi e dei gruppi di imprese abbia almeno 50 dipendenti a tempo indeterminato.

Per accedere al finanziamento della misura occorre presentare, a pena di irricevibilità, entro le ore 12,00 del 15 ottobre 2019, via PEC all’indirizzo: conciliamo@pec.governo.it la domanda unitamente alla documentazione di cui all’articolo 6, comma 4, protetta da password, la quale dovrà essere successivamente comunicata al Dipartimento.

La domanda deve essere trasmessa esclusivamente da un indirizzo di posta elettronica certificata intestato al soggetto proponente o al capofila dei consorzi e dei gruppi di imprese. Il soggetto proponente nel redigere la domanda e gli allegati deve seguire le indicazioni della “Guida alla compilazione” (cfr. Avviso).

 

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