Mese: Febbraio 2024

La Certificazione della Parità di Genere è un intervento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La certificazione di parità di genere è un’attestazione riconosciuta alle imprese che attivano politiche aziendali tali da ridurre le differenze di genere: dagli squilibri salariali a parità di ruoli professionali alle possibilità di carriera, dalla tutela della maternità ad ogni altra disuguaglianza uomo–donna che si realizzino in contesti lavorativi.

Le agevolazioni per la certificazione

Con lo scopo di sostenere e incentivare le imprese a adottare politiche adeguate, è stato varato un Bando per la Certificazione della Parità di Genere che è aperto fino al 28 Marzo 2024.

Le piccole e medie imprese possono richiedere un contributo per coprire i costi dell’assistenza tecnica, di preparazione alla certificazione e della procedura di certificazione stessa.

L’obbligo di certificazione

La certificazione non è obbligatoria, ma rappresenta la volontà aziendale di intraprendere delle scelte strategiche e valoriali orientate all’inclusione all’interno dei propri modelli gestionali.

Le aree da analizzare

Per ottenere la Certificazione per la Parità di Genere, le aziende devono rispondere ad una serie di requisiti e monitorare sei aree di riferimento:

  • Cultura e Strategia;
  • Governance;
  • Processi HR;
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • Equità remunerativa per genere;
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

I vantaggi per le aziende

La certificazione di parità di genere offre numerosi vantaggi:

  • Maggiore competitività negli appalti pubblici

la certificazione può portare a un punteggio premiale nelle gare di appalto e ad una semplificazione e flessibilità delle procedure.

 

  • Miglioramento delle performance finanziarie

alcune ricerche indicano una correlazione tra la diversità organizzativa, inclusa la parità di genere, e le performance finanziarie di successo delle aziende.

 

  • Attrazione e Fidelizzazione del Capitale Umano

mostra l’impegno dell’azienda verso l’equità e l’inclusione, aiuta ad attrarre talenti e ad aumentare la lealtà e la fedeltà dei dipendenti.

 

  • Vantaggio organizzativo

la certificazione di parità di genere attraverso analisi e mappatura delle disparità salariali, percorsi di crescita, interruzioni lavorative, ecc. favorisce un sensibile aumento dell’organizzazione e della produttività.

 

  • Whistleblowing

aiuta a rendere l’ambiente di lavoro più equilibrato ed a prevenire conflitti e problemi legali legati alla discriminazione di genere.

 

  • Sgravio contributivo

sgravio contributivo dell’1% dei contributi previdenziali a carico del datore per tutto il personale impiegato nel periodo di validità della certificazione nel limite di 50.000 euro annui.

 

Da non tralasciare infine è il Vantaggio reputazionale in quanto la certificazione della parità di genere contribuisce a rendere l’azienda più attraente per gli investitori e clienti/fornitori che valorizzano la responsabilità sociale delle imprese e ad accrescerne l’appeal di mercato.

 

Monica Vezzani
Consulente del Lavoro

MATERNITA’ FACOLTATIVA ALL’80% PER DUE MESI

La legge di Bilancio 2024, con l’intento favorire la genitorialità e di contribuire a contrastare il calo demografico, ha introdotto una ulteriore mensilità di congedo parentale indennizzato all’80%.

LA MISURA DELL’INDENNITA’

L’indennizzo del congedo parentale (maternità/paternità facoltativa) è normalmente previsto al 30% della retribuzione.

Già la legge di Bilancio 2023 aveva innalzato l’indennizzo del primo mese di maternità facoltativa dal 30% all’80%.

Questa nuova disposizione modifica l’articolo 34 del Dlgs 151/2001, e porta a due i mesi di congedo con indennità ‘maggiorata’:

  • il primo all’80%;
  • il secondo al 60% della retribuzione.

NB: per il solo 2024 anche il secondo mese sarà indennizzato all’80%.

LE CONDIZIONI

L’applicabilità di questo secondo mese maggiorato soggiace ad alcune condizioni:

  • è riservata ai lavoratori dipendenti;
  • spetta fino al sesto anno di vita del bambino o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia del minore per affidamento/adozione;
  • può essere fruita alternativamente e/o cumulativamente (anche in modo frazionato) da ciascuno dei due genitori;
  • il periodo di congedo di maternità/paternità obbligatorio deve terminare dopo il 31 dicembre 2023;
  • per paternità obbligatoria sono intesi anche i 10 giorni dell’art.27-bis Dlgs 151/2001 ed il congedo alternativo dell’art 28.

La circolare Inps 57/2024 ed il messaggio 1629/2024, pur non apportando novità sostanziali, sono intervenuti per fornire le istruzioni per le modalità di conguaglio.

Molto interessanti ed utili sono  inoltre gli esempi elencati.

Proprio per la varietà dei casi che si possono presentare agli operatori, si auspica che anche la modulistica autorizzativa sia aggiornata riportando in chiaro e  puntualmente le scelte effettuate dal lavoratore/trice.

Nelle more, è opportuno che il datore di lavoro si faccia rilasciare una dichiarazione dal dipendente che certifichi il diritto all’indennizzo all’80% o al 60%.

Monica Vezzani
Consulente del Lavoro