3.000 EURO DI BENEFITS ESENTI 2023 PER CHI HA FIGLI A CARICO

Come già accaduto nel 2022, la legge 85/2023 che ha convertito il c.d. ‘Decreto Lavoro’, ha innalzato anche per il 2023  il limite di esenzione dei fringe benefits.

A CHI SI APPLICA

Questa volta però l’innalzamento ad euro 3.000 del limite di esenzione riguarda  i lavoratori dipendenti (ma non solo) con figli a carico.

Per tutti gli altri lavoratori dipendenti, il limite di esenzione per l’erogazione di beni in natura  rimane fissato in euro 258,23 annui, senza la possibilità  di includervi i rimborsi delle somme pagate per le bollette di luce, acqua e gas.

Possono accedere all’agevolazione i  titolari di redditi di lavoro dipendente e di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente (CoCoCo ed Amministratori).

Come già chiarito con la circolare n. 35/E del 2022, i fringe benefit di cui all’art.51, comma 3, del TUIR possono essere corrisposti dal datore di lavoro anche ad personam.

 

SE SI OLTREPASSA LA SOGLIA DI ESENZIONE

Il superamento della soglia di esenzione  comporta la tassazione fiscale e previdenziale dell’intero ammontare e non soltanto della quota parte  eccedente il limite.

Si raccomanda di  prestare attenzione a coloro  che già percepiscono altri benefits (es.: auto ad uso promiscuo) in modo da non superare la soglia di esenzione prevista.

 

QUALI SONO I FIGLI A CARICO

Nei  figli a carico sono   compresi anche  i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati.

Sono fiscalmente a carico i figli che abbiano un reddito non superiore a euro 2.840,51 (per il computo di tale limite si considera il reddito al lordo degli oneri deducibili).

Per i figli di età non superiore a ventiquattro anni, tale limite di reddito è elevato ad euro 4.000.

ATTENZIONE: la condizione di figlio fiscalmente a carico deve essere verificata al  31 dicembre di ogni anno.

Trattandosi di un’agevolazione spettante per il solo anno d’imposta 2023, occorre verificare il superamento o meno del limite reddituale del figlio alla data del 31 dicembre 2023.

Il datore di lavoro  riconosce l’agevolazione in base alle informazioni acquisite dal dipendente e spetta quindi al dipendente comunicare tempestivamente (per iscritto) al datore di lavoro l’eventuale venire meno  del carico fiscale del figlio/i.

Se ciò accade, il datore di lavoro deve recuperare il beneficio non spettante:

  • nei periodi di paga successivi a quello nel quale è resa la comunicazione;
  • e, comunque, entro i termini di effettuazione delle operazioni di conguaglio di fine anno;
  • o di fine rapporto, nel caso di cessazione dello stesso nel corso del 2023.

 

COSA FARE PER OTTENERE L’AGEVOLAZIONE

Per ottenere l’agevolazione il lavoratore deve presentare apposita dichiarazione al datore di lavoro dichiarando di avervi diritto ed indicando il codice fiscale del figlio o dei figli fiscalmente a carico.

Nel caso in cui manchi la dichiarazione del lavoratore dipendente l’agevolazione non è applicabile.

Per la dichiarazione non è prevista  una forma specifica.

Scarica la dichiarazione del dipendente per fringebenefit 2023

Attenzione: il datore di lavoro deve  conservare la documentazione (anche firmata digitalmente) comprovante l’avvenuta dichiarazione, per un  eventuale controllo da parte degli organi competenti.

 

L’IMPOSTA SOSTITUTIVA ED I RIMBORSI DELLE UTENZE 2022

L’esenzione fino a 3.000 euro si applica anche all’imposta sostitutiva relativa ai benefits ed ai  rimborsi di luce, acqua e gas , richiesti dal lavoratore in sostituzione (anche parziale) dei premi di risultato e delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa.

Leggi questo articolo per sapere quali sono le condizioni e le possibilità per i rimborsi di luce, acqua e gas.

Non sono esentabili le somme già rimborsate al dipendente all’inizio del 2023 per le utenze che si riferiscono a consumi di competenza del 2022 (rimborsate in forza del c.d. Decreto Aiuti-quater ed in applicazione del criterio di cassa allargata).

 

AGEVOLAZIONE PER ENTRAMBI I GENITORI

L’agevolazione  nella  misura intera di 3.000 euro spetta:

  • ad ogni genitore (3.000 + 3.000);
  • titolare di reddito di lavoro dipendente e/o assimilato;
  • anche in presenza di un unico figlio;
  • purché il figlio sia  fiscalmente a carico.

Non è richiesto che  il figlio sia a carico per intero: può quindi essere a carico ad es al 50% con l’altro genitore.

Spetta anche  nel caso in cui il lavoratore non benefici della detrazione, ma abbia comunque figli fiscalmente a carico. Ad esempio:

  • poiché per gli stessi percepisce l’assegno unico e universale (AUU);
  • poiché  i genitori si sono accordati per attribuire l’intera detrazione per figli a carico a quello dei due che possiede il reddito complessivo di ammontare più elevato.

 

LA COMUNICAZIONE ALLE RSU

I datori di lavoro possono applicare l’agevolazione  previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, laddove presenti.
Se in azienda c’è una RSU pertanto, il beneficio può essere riconosciuto dal sostituto d’imposta, dopo l’effettuazione di tale informativa o comunque a condizione che la stessa avvenga entro la chiusura del periodo d’imposta 2023.

 

LA CUMULABILITA’ CON I BUONI BENZINA

L’esenzione dei benefit fino a 3000 euro per il 2023 si aggiunge a quella dei 200 euro dei buoni benzina del 2023 (DL 5/2023).

I beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2023 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono pertanto raggiungere:

  • un valore di euro 200 (sommando uno o più buoni benzina);
  • più un valore di euro 3.000 per l’insieme degli altri beni, servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina) e somme erogate o rimborsate per le utenze domestiche di acqua, luce e gas.

Si applicano, se compatibili, i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 35/2022.

 

Orlando Dainelli

 

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