Tag: Consulenza del Lavoro

Per tutte le esigenze legate al mondo del lavoro, lo studio Dainelli Vezzani offre consulenza e assistenza in materia lavoristica a Bologna.

La consulenza del lavoro ricopre una vasta gamma di servizi professionali destinati a supportare le aziende. Come le sfide legate alla gestione del personale e all’organizzazione aziendale. Tra i servizi offerti, si annovera la contrattualistica, essenziale per la definizione di accordi chiari e conformi alla normativa vigente, garantendo così una base solida per le relazioni lavorative.

Lo studio Dainelli Vezzani di Bologna si occupa della gestione delle agevolazioni, fornendo assistenza nell’identificazione e nell’applicazione di incentivi fiscali e contributivi che possono alleggerire i costi aziendali.

Gli inquadramenti aziendali presso gli istituti previdenziali sono curati con attenzione, assicurando che l’azienda rispetti gli obblighi normativi e ottimizzi la gestione dei contributi. L’assistenza in accertamenti ispettivi e in contenzioso previdenziale ed assicurativo rappresenta un ulteriore pilastro dell’offerta, permettendo alle aziende di affrontare con serenità eventuali verifiche o dispute.

Le relazioni sindacali e la gestione delle crisi aziendali richiedono un approccio strategico e sensibile, per cui lo studio fornisce supporto nel dialogo con le rappresentanze dei lavoratori e nella ricerca di soluzioni condivise. In caso di infortuni sul lavoro, lo studio interviene con azioni di surroga e regresso, al fine di tutelare gli interessi economici dell’azienda.

Infine, le consulenze tecniche di parte in azioni giudiziarie completano l’offerta, offrendo competenze specifiche per la difesa degli interessi aziendali in ambito legale.

Garantendo soluzioni su misura per aziende e lavoratori, il nostro studio è quindi specializzato in consulenza e assistenza in materia lavoristica a Bologna.

Con riferimento alla verifica del massimale contributivo di ciascun dipendente, a decorrere dal 10 aprile 2024, sarà disponibile sul portale dell’INPS la nuova funzione “PRISMA“.

PRISMA avrà il compito di semplificare l’adempimento contributivo da parte dei datori di lavoro e fornirà un prospetto sintetico dalle informazioni in possesso dell’Istituto sulla vita assicurativa del lavoratore ed in particolare:

  • sulla sua anzianità assicurativa;
  • e su domande di riscatto o accredito figurativo.

Il Massimale Contributivo

La legge n. 335/1995 fissa un tetto massimo imponibile ai fini contributivi per i lavoratori:

  • privi di anzianità contributiva (cioè che non abbiano mai svolto lavoro dipendente o autonomo);
  • iscritti a forme pensionistiche obbligatorie dal 1° gennaio 1996;
  • o che hanno optato per il sistema contributivo.

Sono forme pensionistiche obbligatorie:

  • La gestione pensionistica per i lavoratori dipendenti.
  • Le gestioni pensionistiche obbligatorie per i lavoratori autonomi (es. Gestione Artigiani e Commercianti).
  • Le Casse per liberi professionisti.

Il massimale, che viene aggiornato ogni anno, si applica esclusivamente alla contribuzione pensionistica (IVS), mentre sono comunque da versare, senza limite di massimale, le cosiddette contribuzioni minori (malattia, maternità, cig, disoccupazione).

La Dichiarazione del Lavoratore

Per ottemperare in modo corretto alla applicazione del massimale, i datori di lavoro hanno l’obbligo di acquisire dai lavoratori una dichiarazione sull’anzianità contributiva anteriore al 1996, inclusi i periodi lavorativi svolti nell’Unione Europea o in Paesi per cui viga una Convenzione con l’Italia (vedi l’elenco dei paesi convenzionati).

Nel caso di più rapporti di lavoro nel corso dell’anno, o in caso di rapporti di lavoro contemporanei, il lavoratore è tenuto a presentare ai nuovi datori di lavoro:

  • una certificazione delle retribuzioni dei precedenti o contemporanei datori di lavoro;
  • gli altri elementi necessari per calcolare il massimale.

La Domanda di Riscatto del Lavoratore

Attenzione perché, in linea generale, il lavoratore che presenta domanda di riscatto o accredito figurativo (es. riscatto del periodo di laurea o del periodo del servizio di leva) per un periodo antecedente al 1996:

  • acquisisce lo status di ‘vecchio iscritto’ (rientrante cioè nel sistema misto contributivo/retributivo);
  • ed è quindi soggetto al pagamento integrale della contribuzione IVS, senza cioè limite di massimale;
  • a decorrere dal mese successivo alla domanda.

Sebbene l’onere di informazione ricada sul lavoratore, di questa evenienza il datore di lavoro non viene spesso adeguatamente/tempestivamente informato e può comportare notevoli differenze contributive con conseguente recupero e sanzioni da parte dell’Istituto.

‘PRISMA’

Come già accennato, nel rispetto delle norme sulla privacy, la piattaforma “PRISMA” fornirà le informazioni ‘minime’ e cioè un riepilogo sintetico della vita assicurativa del lavoratore, includendo i periodi lavorati all’estero anteriori al 1996.

Poiché però alcuni dati potrebbero non essere presenti negli archivi INPS:

  • Il prospetto fornito da ‘PRISMA’ NON ha valore certificativo.
  • I datori di lavoro dovranno continuare a raccogliere le dichiarazioni dei lavoratori.

Orlando Dainelli
Consulente del Lavoro

Scarica il modello di dichiarazione del lavoratore:
fac-simile_dichiarazione_anzianità

La Certificazione della Parità di Genere è un intervento previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

La certificazione di parità di genere è un’attestazione riconosciuta alle imprese che attivano politiche aziendali tali da ridurre le differenze di genere: dagli squilibri salariali a parità di ruoli professionali alle possibilità di carriera, dalla tutela della maternità ad ogni altra disuguaglianza uomo–donna che si realizzino in contesti lavorativi.

Le agevolazioni per la certificazione

Con lo scopo di sostenere e incentivare le imprese a adottare politiche adeguate, è stato varato un Bando per la Certificazione della Parità di Genere che è aperto fino al 28 Marzo 2024.

Le piccole e medie imprese possono richiedere un contributo per coprire i costi dell’assistenza tecnica, di preparazione alla certificazione e della procedura di certificazione stessa.

L’obbligo di certificazione

La certificazione non è obbligatoria, ma rappresenta la volontà aziendale di intraprendere delle scelte strategiche e valoriali orientate all’inclusione all’interno dei propri modelli gestionali.

Le aree da analizzare

Per ottenere la Certificazione per la Parità di Genere, le aziende devono rispondere ad una serie di requisiti e monitorare sei aree di riferimento:

  • Cultura e Strategia;
  • Governance;
  • Processi HR;
  • Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • Equità remunerativa per genere;
  • Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

I vantaggi per le aziende

La certificazione di parità di genere offre numerosi vantaggi:

  • Maggiore competitività negli appalti pubblici

la certificazione può portare a un punteggio premiale nelle gare di appalto e ad una semplificazione e flessibilità delle procedure.

 

  • Miglioramento delle performance finanziarie

alcune ricerche indicano una correlazione tra la diversità organizzativa, inclusa la parità di genere, e le performance finanziarie di successo delle aziende.

 

  • Attrazione e Fidelizzazione del Capitale Umano

mostra l’impegno dell’azienda verso l’equità e l’inclusione, aiuta ad attrarre talenti e ad aumentare la lealtà e la fedeltà dei dipendenti.

 

  • Vantaggio organizzativo

la certificazione di parità di genere attraverso analisi e mappatura delle disparità salariali, percorsi di crescita, interruzioni lavorative, ecc. favorisce un sensibile aumento dell’organizzazione e della produttività.

 

  • Whistleblowing

aiuta a rendere l’ambiente di lavoro più equilibrato ed a prevenire conflitti e problemi legali legati alla discriminazione di genere.

 

  • Sgravio contributivo

sgravio contributivo dell’1% dei contributi previdenziali a carico del datore per tutto il personale impiegato nel periodo di validità della certificazione nel limite di 50.000 euro annui.

 

Da non tralasciare infine è il Vantaggio reputazionale in quanto la certificazione della parità di genere contribuisce a rendere l’azienda più attraente per gli investitori e clienti/fornitori che valorizzano la responsabilità sociale delle imprese e ad accrescerne l’appeal di mercato.

 

Monica Vezzani
Consulente del Lavoro

PRESTITI AI DIPENDENTI E CALCOLO DEL BENEFIT

La Legge n.191/2023 (conversione del DL 145/2023 c.d. Decreto Anticipi) ha modificato la modalità di determinazione del benefit derivante da prestiti ai dipendenti concessi dal datore di lavoro.

In particolare è stato diversificato il calcolo a seconda che il prestito sia concesso a tasso variabile oppure a tasso fisso.

Continua a leggere

  • 1
  • 2
  • 7