REFERENDUM E PERMESSI ELETTORALI DEI LAVORATORI

A breve saremo  chiamati ad esprimerci su di un nutrito numero di quesiti referendari.

Quattro di questi riguardano il mondo del lavoro.

Ed allora ecco le cinque cose più importanti da sapere nel caso  in cui il lavoratore dipendente  sia chiamato a svolgere funzioni elettorali.

Continua a leggere l’articolo oppure guarda le slides

CHI HA DIRITTO AI PERMESSI ELETTORALI

I permessi elettorali spettano al  dipendente (a tempo indeterminato e determinato, anche temporaneo) che svolga le  funzioni di  membro del seggio elettorale,  rappresentante di lista,  rappresentante dei promotori del referendum (in caso di referendum popolare), presso i seggi elettorali in occasione di:

  • Consultazioni Referendarie;
  • Elezioni comunali, provinciali e regionali;
  • Elezioni  del Parlamento (nazionale ed europeo).

Spettano anche   al dipendente che sia chiamato a svolgere a vario titolo  operazioni elettorali quali ad esempio vigilanza o altro.

PER QUALI GIORNATE

E’ riconosciuto al lavoratore  il diritto di assentarsi per tutto il periodo corrispondente alla durata delle operazioni di voto e di scrutinio.

Il datore di lavoro non può rifiutare al lavoratore il permesso di partecipare.

L’assenza  è considerata attività lavorativa e quindi deve essere regolarmente retribuita.

Non è consentito richiedere prestazioni lavorative nei giorni coincidenti con le operazioni elettorali, anche se la prestazione sia richiesta in orario diverso da quello d’impegno ai seggi.

Al lavoratore spetta il trattamento per l’intera giornata anche se abbia trascorso al seggio solo alcune ore.

Se ad esempio le operazioni di scrutinio della votazione della domenica si  protraggono (come spesso avviene)   per qualche ora

IL RECUPERO DELLE GIORNATE FESTIVE

Il lavoratore ha diritto al recupero delle giornate festive  o non lavorative   nelle quali ha prestato attività ai seggi.

Salvo diversi accordi, i lavoratori interessati avranno  diritto a restare a casa, con corresponsione della retribuzione,  nei  giorni immediatamente successivi alle operazioni elettorali.

Fermo restando il rispetto della normativa sui riposi, il lavoratore ed il datore potranno accordarsi anche per la monetizzazione delle giornate in sostituzione del riposo compensativo.

IL  SABATO NELLA SETTIMANA CORTA

Per giornata non lavorativa si intende generalmente il sabato per i lavoratori con settimana lavorativa corta, che lavorano cioè dal lunedì al venerdì.

In questo caso, come per la domenica e i festivi,  il lavoratore avrà diritto ad una giornata di riposo compensativo oppure alla  monetizzazione di una giornata lavorativa in aggiunta alla retribuzione normalmente percepita.

Nel caso di settimana corta, la retribuzione o il riposo aggiuntivo non spettano ai lavoratori  a cui è applicato il ccnl del settore commercio:  la giornata del sabato  è infatti  considerata in questo caso ‘giornata lavorativa a zero ore‘.

GLI OBBLIGHI DEL LAVORATORE

Per ottenere il riconoscimento dei permessi in questione, il lavoratore deve consegnare al datore di lavoro l’attestazione delle giornate trascorse al seggio con il timbro della sezione elettorale e sottoscrizione del presidente del seggio stesso.

Per l’attestazione del presidente firma il vice presidente.

E’ opportuno che il lavoratore, in via preventiva,  informi  dell’assenza  il datore di lavoro.

Preferibilmente consegnandogli   copia della comunicazione di convocazione.

 

Orlando Dainelli
Consulente del Lavoro

 

Tag: